L’allenamento del TENNISTAVOLO si articola in tre fasi:
• una fase iniziale di stretching: dieci minuti di riscaldamento a corpo libero senza l’aiuto di palline o di racchette
• una fase centrale di attività che prevede un palleggio lento e l’esecuzione di vari schemi di gioco
• una fase finale durante la quale si prova la battuta e si giocano partite a rotazione fra gli atleti
Il settore TENNISTAVOLO è impegnato a livello agonistico nei tornei e nei Campionati Italiano e Mondiale; per questo obiettivo degli atleti è raggiungere un buon livello di gioco così da poter praticare questo sport nelle varie competizioni. I giocatori, tuttavia, possono decidere liberamente di praticare tennistavolo solo a livello amatoriale per favorire l’attività motoria e far lavorare i muscoli dorsali ed addominali attraverso spostamenti, ritmi rapidi e agilità nel colpire correttamente la pallina; inoltre, consente col tempo maggiore destrezza nell’uso della carrozzina.
Si tratta, infatti, di uno tra i primi sport che può vantare un passato importante nel campo della riabilitazione: utilizzato dal neurologo inglese Guttman come terapia riabilitativa per i reduci del secondo dopoguerra ed ancora oggi è la prima disciplina sportiva impegnata per la riabilitazione.
Questo sport è praticabile da qualsiasi persona portatrice di disabilità. Coloro che partecipano alle competizioni sono divisi in categorie stabilite a seguito di specifiche visite mediche, necessarie per valutare la mobilità degli atleti. All’interno delle due macro categorie, disabili fisici e disabili mentali (Fisdir), sulla base del grado di handicap fisico si distinguono undici sottocategorie: dalla 1 alle 5 vi sono atleti tetraplegici, paraplegici, poliomelitici e amputati che giocano seduti in carrozzina (nel caso di atleti amputati si tratta di una loro scelta); dalla 6 alla 10 vi sono giocatori con disabilità più lievi che giocano in piedi; mentre la classe 11 è riservata ai disabili mentali.
Ai Campionati Italiani ed ai Tornei Internazionali coloro che competono in piedi gareggiano fra di loro e non possono farlo contro coloro che gareggiano in carrozzina e viceversa; mentre nei tornei regionali e negli altri tornei si gioca tutti contro tutti, in piedi e in carrozzina.
Le regole del tennistavolo per disabili sono uguali a quelle dei normodotati; ragione per la quale questa disciplina consente una completa integrazione senza alcuna differenza di regolamento: vince la partita chi conquista tre set su cinque agli undici punti. Le carrozzine impiegate sono le normali carrozzine da passeggio, normalmente usate durante il giorno.
Nella squadra agonistica OSHA del TENNISTAVOLO militano Lodovico Milanesi, Mauro Curioni, Giuseppe Bellotti e Giampaolo Pedrini, atleti grazie ai quali OSHA può vantare in questo sport numerosi premi; di seguito alcuni di questi successi:
o medaglie di bronzo e d’argento sia Curioni sia Milanesi nei Campionati Italiani assoluti di Mazara del Vallo in Sicilia e di Lignano Sabbiadoro in Emilia Romagna
o Curioni è stato Campione Regionale nel 2011 e nel 2014
o Milanesi è stato Campione Regionale nel 2010 e nel 2012
o Come squadra OSHA Curioni e Milanesi sono stati Campioni Regionali nel 2007, 2010, 2011, 2012 e 2014
Intento per chi pratica TENNISTAVOLO, sia a livello agonistico sia a livello amatoriale, è divertirsi, passare del tempo con persone con le quali si condivide una passione e con le quali si può instaurare un rapporto d’amicizia che va ben oltre lo sport.
Per frequentare l’attività è necessario un certificato medico di buona salute e la regolarizzazione del tesseramento.